Racconti dal giardino #2

Ciao a tutti, bentornati a questi racconti di vita nei giardini. Oggi vi voglio parlare di un fatto accadutomi l’autunno scorso. Ero da un cliente che aveva dei problemi con tre piante di Prunus Laurocerasus che avevano difficoltà a crescere. Spingevano i nuovi germogli ma puntualmente annerivano e si seccavano. Era da più di due anni che le piante erano in terra ma erano ancora piccole e poco folte. Pensai a un ristagno idrico, ma bastava alzare lo sguardo per capire che ,si, le piante potevano avere delle problematiche, ma quel Celtis australis (Bagolaro) accanto di sicuro non le aiutava. Conosciamo le forti e fitte radici del Bagolaro, anche chiamato “spaccasassi”, che rendono la vita difficile a diverse piante che vogliono crescere nei suoi paraggi. Alle volte ce la fanno, altre meno. E’ come se il Bagolaro le scegliesse in base alla simpatia. Questo lo dico non per scherzare. Siamo troppo abituati a guardare al mondo vegetale da un punto di vista fin troppo scientifico senza ricordare che le piante sono esseri senzienti. Hanno un’intelligenza totalmente diversa dalla nostra, è vero,  ma percepiscono ciò che hanno attorno e hanno moltissimi scambi e relazioni con il mondo circostante. Provai tuttavia a somministrare dei potenziatori della vitalità biologici ma non ebbero alcun esito. Si decise quindi di procedere con la sostituzione delle piante asportando una gran quantità di sassi presenti nel terreno. Quando tolsi le piante poco sviluppate dalla loro ubicazione mi accorsi che il panetto di radici era come se fosse appena stato tolto dal vaso. Dopo ben due anni le radici non si erano quasi per niente espanse per saggiare il terreno circostante. Il bagolaro forse non c’entrava nulla. Decisi allora di cercare di curare le piante e me ne presi cura personalmente. Le rinvasai e utilizzai dei prodotti biologici che aiutassero la radicazione. Dopo circa 5 mesi, con la primavera, sono ora piene di foglie e vistosamente più in forma di quando erano in terra. Queste piante mi stavano comunicando che non avevano abbastanza radici per svilupparsi, ma io ero sordo alle loro “parole”. Spesso nei giardini fermarsi dei minuti per osservare ciò che le piante dicono è importantissimo per capire cosa ci stanno comunicando. Se avete difficoltà a capire cosa vi stanno dicendo le piante e volete dei consigli non esitate a contattarmi. Sarò lieto di usare la mia esperienza per aiutarvi. A presto  
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